domenica 12 gennaio 2020

IL PALAZZO QUESADA POI TOLA DI PIAZZA D'ITALIA E LA BELLA STORIA DI DONNA FANNY.

Foto e articolo di Marco Atzeni (con ricerche di Mario Tola)
Le foto d'epoca sono proprietà della famiglia Tola.
Se siete in possesso di materiale o info aggiuntive, scrivetemi pure a sassariantica@gmail.com


I portici a sinistra della piazza sono battezzati in onore di casa Crispo, ma fanno parte anche di un altro palazzo costruito nel 1876 dall’impresario edile Andrea Tola che lo vendette, una volta ultimato, al sassarese Giovanni Quesada e alla moglie ozierese Gerolama Mannu.

I coniugi Quesada-Mannu, che erano anche cugini di primo grado, si erano sposati pochi anni prima ed acquistarono casa perché erano finalmente di ritorno a Sassari dopo tanto girovagare. Don Giovanni Quesada, un uomo intelligente e assai mite, dopo la laurea in giurisprudenza aveva infatti iniziato una brillante carriera tra vari uffici nelle Prefetture d'Italia e Sardegna. Donna Gerolama, che lo seguiva fedelmente, era una signora di classe e generosa, anche se viene ricordata per essere stata piuttosto rigida nei confronti dei figli, per i quali volle un'educazione elitaria ed improntata allo studio della musica, dato che lei stessa era una pianista eccellente.

Entrambi nobili, ebbero 3 figli, come i piani della casa: Michele, Anna e Fanny (un primo bimbo era già morto infante). La più piccola, Fanny, nacque nel 1880 e prese, come detto, lezioni di pianoforte, ma a differenza della sorella Anna, che proseguirà con studi al conservatorio di Cagliari, suonava ad “orecchio” perché in realtà adorava cantare. Fanny era istruita e graziosa e fu un friulano di nobili origini, 15 anni più grande, dirigente in un ufficio delle Assicurazioni Generali adiacente al palazzo, a conquistarla ventenne.
Mario di Spilimbergo suonava anche il violino e fu con questa scusa che poté entrare a casa. I due si sposarono nel 1901, vissero in giro per l'Italia ed ebbero una bimba, Giuseppina, nata nel 1902.
Purtroppo Fanny rimase vedova a 35 anni e così ritornò a vivere con la figlia nel palazzo di famiglia di Sassari, dedicando tutta la vita alla beneficenza (ricoprì per decenni incarichi in importanti associazioni in tal senso) ed alla gestione del suo patrimonio che andava accrescendosi man mano che i genitori glielo lasciavano in eredità.

Rispettata dai fascisti (prima), dagli antifascisti (dopo) e benvoluta dagli umili per la sua umanità, a 50 anni il destinò la ripagò aiutandola a (ri)conquistare il suo amore giovanile,  l’avvocato e deputato Peppino Abozzi, che essendo direttore d’orchestra amatore, la affascinava sempre grazie alla musica e con il quale visse un amore maturo durato poi per altri 30 anni. La coppia, infatti, convolò a nozze nel 1927 quando anche la figlia di Fanny, Giuseppina, era a sua volta già sposata.

Fanny Quesada morirà 86enne nelle sue stanze nobili su piazza d’Italia, circondata da oltre 1500 spartiti, uno dei numerosi lasciti del secondo marito, e, passando lentamente vicino al palazzo, chiudendo gli occhi, forse si potrebbe ancora sentirla cantare, come da ragazza.

Il palazzo è oggi conosciuto col nome dei Tola, la dinastia dei Quesada infatti si era esaurita poiché l'unico figlio maschio degli originari proprietari (il fratello di Fanny), non aveva lasciato eredi. Tola era il signore che sposò la figlia di Fanny e che, appunto, proseguì la dinastia sempre abitando in Piazza d'Italia.

L'immobile è ancora oggi, in buona parte, proprietà degli eredi.

Una delle copie dell'atto notarile con cui i coniugi Quesada-Mannu acquistarono l'immobile appena ultimato dall'impresario Tola.

I coniugi Quesada-Mannu, genitori di Fanny, primi proprietari ed acquirenti dell'immobile di piazza d'Italia. Se non fosse per l'abbigliamento, è curioso notare come le fattezze di Giovanni Quesada lo facciano sembrare quasi un contemporaneo, eppure le foto sono state scattate intorno al 1860-70 quando i due erano sposi da poco tempo.

La bella Fanny Quesada Mannu intorno al 1895, quando era una giovane ragazza di circa 15 anni.

Fanny a circa 25 anni, nella foto, scattata nel periodo di circa 15 anni in cui non visse a Sassari, compare con il primo marito e con la figlia Giuseppina che rimarrà la sua prima ed unica discendente. Giuseppina sposerà Mario Tola e continuerà la discendenza, sempre nel palazzo di piazza d'Italia.

Il progetto del palazzo edificato dall'impresario Tola a partire dal 1874. Ci vorranno circa 2 anni per ultimare i lavori che furono finanziati da diversi prestiti di soggetti terzi tra i quali lo stesso Antonino Crispo, il ricco medico vicino di casa. La facciata nel disegno è esattamente quella che si vede da piazza d'Italia. A destra infatti si vede l'uscita/entrata dei portici. Il palazzo ha l'ingresso proprio dal lato della piazza. (arch. st. comunale)