domenica 8 settembre 2019

LA CASERMA CIANCILLA IN VIA ROMA E LA VILLA ORLANDI A CAPPUCCINI. DUE STORIE SASSARESI.

Ricerche e foto di Marco Atzeni
Se siete in possesso di materiale o info aggiuntive, scrivetemi pure a sassariantica@gmail.com

Lo stabile in via Roma, creato da Giovanni Maria Ticca e ultimato nel 1938, era la caserma voluta dal Partito Fascista per la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (le “camicie nere”). Quelle tre colonne a destra non sono altro, infatti, che il fascio littorio poi parzialmente decapitato al cui fianco campeggiava anche l’enorme sigla MVSN.

Nello specifico, a Sassari fu di stanza la 177ma Legione, chiamata la “Logudoro”, la cui fine fu però drammatica: quando nel ‘43 cadde il fascismo, i militi si ritrovarono improvvisamente senza comando e senza cibo e fu il viceparroco di San Giuseppe, tal Arghittu, a salvare loro la vita raccogliendo segretamente del cibo e ospitandoli in chiesa.

Finita la guerra, l’immobile passò all’Università ed oggi, forse, molti suoi studenti ignorano il passato della “Caserma Ciancilla”. L'aneddoto fu raccontato anche da Manlio Brigaglia alcuni anni fa.

Villa “Orlandi” prende il nome dall’ingegner Giuseppe che la fece costruire e vi abitò dal 1915. Nato a Sant’Ambrogio di Verona, Orlandi lavorò negli anni ‘20 alla realizzazione del nuovo bacino del Bunnari e fu al contempo l’assessore alle Opere Pubbliche.

Poiché la villa sorgeva in uno dei punti all’epoca più “salubri” e panoramici della città (la sua vista sul mare era sgombra), Orlandi fece incidere in facciata un’enorme frase in latino, copiata da una casa in Piazza di Spagna, che pochi notano: “purior hic aer late hic prospectus in arva” il cui senso è “aria più pura qui che si vede la zona dall’alto”. Non sappiamo se lo fece con un pizzico di vanità o per innocente orgoglio, ma la scritta, passandoci davanti ad un secolo di distanza, è ancora perfettamente leggibile. Se l’aria sia ancora pura, invece, non si sa…

Dal dopoguerra la bella villa fu abitata dal professor Naseddu e negli anni '2000 dal notaio Scanu, il quale apportò una serie di lavori di ristrutturazione che la rendono, ad oggi, una delle poche ville storiche di Sassari in perfette condizioni.
Una parta della scritta che campeggia sulla facciata della villa, proprio sotto il tetto.